Un volo di gabbiano sul mare dell'oblio...

Ecco cos'è questo spazio di memoria. Non è altro che il tentativo di un volo, come gabbiani inesperti, nella vana speranza di vincere il tempo. Qui, come innocenti pennuti, si abbandonano al vento di tempesta i pensieri e le memorie, in uno spazio senza indirizzo, verso un interlocutore all'infinito, in questo campo di volo, col rischio di bagnarsi le ali, nel tentativo di sfuggire per un istante ai flutti dell'oblio che vorace divora l'esistenza dell'uomo.

2008-01-10

Il Paese che ha smesso di sognare

«Space, the final frontier. These are the voyages of the starship Enterprise. Its five-year mission: To explore strange new worlds. To seek out new life and new civilizations. To boldly go where no man has gone before.»
Era il 22 settembre del 1966 quando, con queste parole, negli Stati Uniti, per l'emittente televisiva NBC, aveva inizio la trasmissione della prima puntata di Star Trek. Quasi tredici anni più tardi, nel 1979, il primo maggio, su TeleMonteCarlo, divenuta La7, la fantascenza di Star Trek approdava in Italia. Sebbene all'inizio fosse poco apprezzata anche in america, dopo le prime tre stagioni della serie televisiva in seguito interrotta, una volta uscito il film Star Trek - The motion picture, questa serie conquistò subito le menti e i cuori dei telespettatori.

Fu solo l'inizio, questo, di una longeva produzione di episodi che
conta ben cinque serie diverse, tre da ben sette stagioni e due con sole tre stagioni, oltre che addirittura dieci diversi film per il grande schermo. Star Trek, quantomeno in america, fu la serie pioniera, l'apripista per mezzo secolo di produzione televisiva e cinematografica nel campo della fantascienza "buona". Non solo infatti questa serie, come altre che seguirono, narra di fatti ambientati in un futuro remoto (ma neanche troppo), essa, forse poiché elaborata e rielaborata durante gli anni della corsa alla luna e allo spazio, è divenuta il contenitore dove riporre i sogni dell'umanità.

In quasi ogni episodio di questo genere di Scientific Fictions (SCI-FI), come vengono chiamati i telefilm di fantascienza, è sempre evidente il legame con un filo conduttore moralistico, che esprime, sebbene ponendosi in un ambientazione temporalmente distante dal nostro presente, un'estrema vicinanza ai valori umani mettendo sul spesso sul banco argomenti utili alla riflessione, tal volta anche profonda, tal volta anche accesa. Basta infatti fare un breve giro panoramico sui migliori forum che trattano di fantascienza.

Come ho detto Star Trek fu "solo" la pioniera, ma ne seguirono tante altre e bellissime, forse alcune anche superiori, come ad esempio la magnifica serie di Babylon 5, ma ve ne sono anche altre come Andromeda, Farscape, Earth Final Conflict, etc...

Probabilmente, nel leggere questi nomi, gran parte di voi potrebbe avere assunto un'espressione perplessa, forse, poiché si rende conto di non avere mai nemmeno sentito nominare queste tanto acclamate serie televisive. Eppure alcune son vecchie di oltre un decennio, ma noi, Italiani, non abbiamo idea della loro esistenza, nonostante in molti stati esteri esse abbiano spesso raccolto un grande consenso fra gli spettatori raccimolando un grande numero di fans.

In Italia, in vero, la fantascienza non viene trasmessa, è rarissimo trovare una serie televisiva di fantascienza che venga proposta dalle nostre televisioni e, se questo accade, è puntualmente rilegata ad orari assurdi nell'intorno delle 3 di notte e soggetta alle massime variazioni quotidiane dell'orario di trasmissione, poiché utilizzata come tappa-buchi o cuscinetto ammortizzatore per la copertura notturna delle trasmissioni.

Spesso poi accade anche del tragico, ossia, serie come Babylon 5, che godono di una sequenzialità necessaria e frutto di una progettazione assolutamente superiore alla comune stesura di testi per fictions televisive, vengono trasmesse in maniera assolutamente disordinata e non sequenziale senza alcun rispetto della trama e degli intenti dell'autore, ma, soprattutto, senza alcun rispetto per il telespettatore, come ha fatto la RAI, trasmettendola "a muzzo" ad orari assurdi e distanziando le stagioni, disordinate anche queste, con un paio di anni di pausa.

Perché in Italia accade tutto ciò? Perché negli Stati Uniti, in Inghilterra e persino in Francia esistono diversi canali dedicati interamente alla fantascienza, mentre, qui nel nostro cosiddetto Belpaese, non ci trasmettono nemmeno una serie, buona, ad orari decenti e come si comanda? Fatta eccezione, infatti, per l'emittente La7 che ha recentemente trasmesso Star Trek Enterprise, e che trasmette, nel preserale Star Trek Voyager e verso le 2 di notte, Star Trek Deep Space Nine, non esiste altra fantascienza in Italia. sarà forse perché al pubblico italiano non piace?

In effetti in Italia, ormai da un po' di tempo, la fantascienza non viene più seguita, registrando audience generalmente bassi (sebbene Enterprise il suo 16% di share lo abbia ottenuto, piazzandosi al primo posto della classifica audience di La7). Certo c'è anche da chiedersi come si potrebbe pretendere un audience alto se una serie viene rilegata alle 3 di notte con orario assolutamente variabile...

Forse in Italia la fantascienza è stata uccisa da emerite idiozie come le nipponiche King Kong e le assurde produzioni per ragazzi(ni) come i Power Rangers e altre robacce simili, ma ciononostante la buona fantascienza esiste ancora, non è morta, ma il pubblico italiano non si scomoda troppo per richiederla.

E' forse questo sintomo del fatto che gli abitanti del Belpaese hanno definitivamente smesso di sognare? Che i tempi, la corruzione dei costumi, la decadenza della società ci abbia definitivamente condannato ad un presente senza sogni e ad un futuro senza speranze?

Se non è ancora tutto perduto la situazione degenera comunque molto velocemente, ma c'è ancora, forse, la possibilità di porvi rimedio, è stata infatti prorpio una battaglia all'ultima e-mail che ha permesso al pubblico italiano di poter guardare in santa pace Star Trek Enterprise e Star Trek Voyager, l'emittente La7 è stata infatti letteralmente sommersa dalle mail dei fan di Star Trek. Questa è la pratica dimostrazione di come, quando e se vuole, può unirsi e far sentire la propria voce. Ricordate: è il pubblico che permette, tramite la visione della tanto odiata pubblicità, il finanziamento delle emittenti. E' il pubblico pertanto che deve prendere in mano le trasmissioni delle nostre reti televisive e non solo per la fantascienza ma per qualsiasi altro show di questa tv sempre più trash che da tempo ormai trasmette quasi soltanto spazzatura. Facciamoci sentire, senza smettere mai di sognare, di riporre progetti e spernaze in quella grande scatola che è la buona fantascienza, senza mai smettere o restare intimoriti dalla possibilità di pensare anzitempo al futuro. Le parole di Charles Franklin Kettering ci siano di monito:
«Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita»

Nessun commento: