«La vera arte del governo consiste nel non governare troppo»
Questo è ciò che disse Jonathan Shipley e forse per questa ragione avrebbe detto anche che il governo appena caduto era formato da grandissimi artisti. Infatti se c'è una cosa della quale l'esecutivo Prodi II non si può accusare è proprio quella di aver "governato troppo". Battuto dalla sua stessa maggioranza, trattato a pesci in faccia da chi ha espresso la sua fiducia sub contditione il neo-ex premier Romano Prodi è salito in questi minuti al Quirinale per rassegnare, con estrema rassegnazione, le sue dimissioni al Presidente della Repubblica.
Come sempre, però, anche questo passo importante della politica italiana è stato condotto "all'italiana", con il solito stile che contraddistingue il nostro modo di essere "politically correct", giusto appena a suon di "cesso", "troia", "checca" etc... E tra una rissa sedata ed una lavata di capo (o di faccia sputata) è proseguita l'allegra commedia del Senato.
E così fra la compravendita di questo o di quel senatore, le incertezze, i dubbi, le risse e le varie vicende a contorno comprensive di sbarellamenti e trasporti su sedie a rotelle, il governo Prodi alla fine è caduto, pare, per non rialzarsi più. Ma fa veramente bene tutto ciò alla nostra Italia? E' veramente positivo vedere un tale spettacolo durante un momento altamente istituzionale come quello della fiducia ad un governo?
Certo è che se qualcuno si è risentito dei fatti accaduti questo non è il popolo italiano, che, anzi, ha accolto con un boato la dichiarazione di voto, quasi come dopo il rigore di Fabio Grosso che decretò la vittoria della nazionale durante i mondiali del 2006. Festeggiamo dunque, finché possiamo ancora tirare un respiro di sollievo, festeggiamo adesso e subito, ma facciamo presto, poiché il tempo e la storia non si fermano mai.
Festeggi l'Italia con l'opposizione tutta. Poco importa, in fondo, se nel mondo è così che ci ricorderanno. Poco importa se saranno le corna o gli sputi proposti dai nostri senatori a dichiarare al mondo chi siamo. Poco importa se questa crisi di governo si apre con le bottiglie di spumante stappate durante la lettura dell'esito del voto di fiducia. Poco importa se rimarranno le immagini dei senatori del centrodestra che si ingozzano di mortadella per schernire Prodi nel momento della massima manifestazione della sua incapacità.
Brindate quindi ed ingozzatevi tutti di mortadella, anche voi! Attenti però perché si dice che oggi la mortadella sia (s)caduta.
Come sempre, però, anche questo passo importante della politica italiana è stato condotto "all'italiana", con il solito stile che contraddistingue il nostro modo di essere "politically correct", giusto appena a suon di "cesso", "troia", "checca" etc... E tra una rissa sedata ed una lavata di capo (o di faccia sputata) è proseguita l'allegra commedia del Senato.
E così fra la compravendita di questo o di quel senatore, le incertezze, i dubbi, le risse e le varie vicende a contorno comprensive di sbarellamenti e trasporti su sedie a rotelle, il governo Prodi alla fine è caduto, pare, per non rialzarsi più. Ma fa veramente bene tutto ciò alla nostra Italia? E' veramente positivo vedere un tale spettacolo durante un momento altamente istituzionale come quello della fiducia ad un governo?
Certo è che se qualcuno si è risentito dei fatti accaduti questo non è il popolo italiano, che, anzi, ha accolto con un boato la dichiarazione di voto, quasi come dopo il rigore di Fabio Grosso che decretò la vittoria della nazionale durante i mondiali del 2006. Festeggiamo dunque, finché possiamo ancora tirare un respiro di sollievo, festeggiamo adesso e subito, ma facciamo presto, poiché il tempo e la storia non si fermano mai.
Festeggi l'Italia con l'opposizione tutta. Poco importa, in fondo, se nel mondo è così che ci ricorderanno. Poco importa se saranno le corna o gli sputi proposti dai nostri senatori a dichiarare al mondo chi siamo. Poco importa se questa crisi di governo si apre con le bottiglie di spumante stappate durante la lettura dell'esito del voto di fiducia. Poco importa se rimarranno le immagini dei senatori del centrodestra che si ingozzano di mortadella per schernire Prodi nel momento della massima manifestazione della sua incapacità.
Brindate quindi ed ingozzatevi tutti di mortadella, anche voi! Attenti però perché si dice che oggi la mortadella sia (s)caduta.
«Tutti i governi votano per alzata di mano. Il nostro per calata di braghe» (Anonimo)
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