Un volo di gabbiano sul mare dell'oblio...

Ecco cos'è questo spazio di memoria. Non è altro che il tentativo di un volo, come gabbiani inesperti, nella vana speranza di vincere il tempo. Qui, come innocenti pennuti, si abbandonano al vento di tempesta i pensieri e le memorie, in uno spazio senza indirizzo, verso un interlocutore all'infinito, in questo campo di volo, col rischio di bagnarsi le ali, nel tentativo di sfuggire per un istante ai flutti dell'oblio che vorace divora l'esistenza dell'uomo.

2008-01-28

«Aggiungi un posto a tavola...

...che c'è un Cuffaro in più, se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu!»
Forse è con queste parole che il presidente Casini, segretario dell'UDC, richiamerà all'ordine i membri delle due Camere, infatti, per chi non lo avesse saputo, l'ormai ex presidente della regione Sicilia, Cuffaro si è dimesso.

Si è dimesso, ci tiene a farlo sapere, non certo per colpa della sentenza emessa pochi giorni fa dal Tribunale di Palermo, ma per la strumentalizzazione che se ne stava facendo. Si, infatti, ci tiene a
ribadirlo, non è mai stato condannato per favoreggiamento a stampo mafioso, perché lui non è certo un mafioso! L'ex presidente Cuffaro, infatti, come attesta la sentenza, non ha favorito l'intera Mafia, non ha certo svenduto favori all'ingrosso, si è solo premurato di svolgere un'attività di "favoreggiamento al dettaglio" a questo o quell'altro singolo mafioso.

Ed in effetti, però, per quanto incontestabile ne era la base, già la strumentalizzazione politica era ben che incominciata. Chi nei giorni scorsi con un rapido zapping tra un canale e l'altro non ha sentito svariate volte il nome di Cuffaro nei vari salotti politici, il più delle volte pronunciato da un'additante sinistra come disvalore per la campagna della destra?

Ebbene sì, lo ammetto, anche io ho firmato la petizione per chiedere le dimissioni di Cuffaro, ma qui mi assumo la responsabilità di sfidare questi stessi a fare lo stesso nel momento in cui il prossimo politico di sinistra dovesse essere coinvolto in problemi con la giustizia.

Ovviamente comprendo quanto possa essere vana ed inutile una tale sfida, ma solo poiché già so quanto vana è stata la richiesta di dimissioni a Cuffaro, infatti, non penso nemmeno lontanamente che ciò possa aver arrecato alcun disturbo al medesimo, specialmente in vista delle future e vicine elezioni politiche per le quali Casini ha già promesso allo stesso Cuffaro "in segno di fiducia e stima" il posto di capolista sia per la camera che per il senato nella Sicilia orientale.

Ovviamente nessuno avrà mai il coraggio di collegare tutto ciò all'immunità parlamentare di cui godrà Cuffaro quando sarà eletto, così come nessuno potrà mai nemmeno lontanamente supporre che una simile operazione abbia a che vedere con la futura non processabilità del neo-deputato o neo-senatore, che, condannato in primo grado, potrebbe non scontare mai la condanna.

La verità è che nemmeno io voglio fare grandi supposizioni, forse proprio per la paura e il disgusto che naturalmente nasce dalle considerazioni in proposito, tuttavia una domanda mi è inevitabile: chi prenderà adesso in mano il testimone del dimissionario presidente dell'ARS?

Forse non è la domanda, ma la risposta a causare in me il peggior sentimento: un sentimento di profondo disgusto, certo, ma anche di profonda pietà e tristezza per questa mia disperata terra. Da sole suonano nella mia mente le parole di una canzone molto forte come The End dei Doors:
[The End] Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need of some stranger's hand
In a desperate land

(Puoi immaginare come sarà la fine? Così infinita e libera. Col disperato bisogno di una mano straniera in una terra disperata)

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