Un volo di gabbiano sul mare dell'oblio...

Ecco cos'è questo spazio di memoria. Non è altro che il tentativo di un volo, come gabbiani inesperti, nella vana speranza di vincere il tempo. Qui, come innocenti pennuti, si abbandonano al vento di tempesta i pensieri e le memorie, in uno spazio senza indirizzo, verso un interlocutore all'infinito, in questo campo di volo, col rischio di bagnarsi le ali, nel tentativo di sfuggire per un istante ai flutti dell'oblio che vorace divora l'esistenza dell'uomo.

2008-01-29

Mi voti? Ma quanto mi voti?

«Già da un pezzo, da quando non usiamo più vendere i voti, il popolo non si preoccupa più di nulla; una volta distribuiva comandi, fasci, legioni, tutto. Ora se ne infischia e due cose soltanto desidera ansiosamente: pane e giochi» (Giovenale)
Chissà se Decimo Giunio Giovenale, durante la scrittura delle Satire, intorno al 100 d.C. avrebbe mai potuto immaginare che 1900 anni più tardi nulla di nuovo avrebbero visto questi cieli. Questa frase estratta dal saggio autore latino è infatti oggi attuale come allora o forse anche più di allora.

Sembra dormire, ormai, quel popolo, o semplicemente quell'insieme di persone che abitano il territorio dello stato italiano. Capaci gli italiani, capacissimi anzi, di far baldoria, di gioire e di prestarsi a far festa se opportunamente incitati all'azione, ma di fatto carenti nella sostanza e nella capacità di farsi essi stessi promotori delle loro proprie iniziative.

Nel generale letargo della coscienza è quindi più che normale assistere ai dialoghi politici nei proliferanti salotti politici di tutte le reti, è più che normale vedere questi politici comportarsi come adolescenti isterici nella stagione degli amori: ora si additano, ora si corteggiano, ora si scontrano duramente, ora sfoggiano i migliori amichevoli sorrisi.

E così fra un bacino ed un litigio, questi eterni innamorati, dal passional
e bisogno fisico di poltrona, giocano a far gli adulti e nel farlo chiedono agli italiani quanto questi li apprezzino, quanto questi possano concedergli i loro favori se essi si dimostreranno vergini e casti, se faranno voto di presentarsi soli senza altri patner alle elezioni oppure se invece si presenteranno tutti insieme in una grande partecipazione orgiastica elettorale.

E fra un sondaggio ed un po' di pubblicità, fra un finto dibattito e l'inizio di una nuova campagna elettorale c'è anche chi, come nelle migliori storie d'amore, sente il bisogno di prendersi pause di riflessione.

E a chi può andare oggi in omaggio il San Valentino d'oro se non al nostro amato presidente Napolitano? Anche lui, innocente creatura, dolce e tenero innamorato della politica, vuole la sua pausa di riflessione. Eh si che ha molto da riflettere! Con oggi si può apertamente affermare che Napolitano ha verificato come la maggioranza dei partiti e dei seggi delle due camere non vuole affatto un governo di grande coalizione, non vuole tecnici e non vuole governi a termine, ha inoltre verificato come non ci sia nemmeno lontanamente un accordo sulla legge elettorale nemmeno all'interno della ex-maggioranza.

A sostengo di tali parole basta guardare, in questo momento, Ballarò su raitre con la senatrice Finocchiaro che a momenti parrebbe volersi lanciare sul collo del povero Diliberto con fare vampirico, cosa che effettivamente ad un'occhiata improvvisa potrebbe non sembrare tanto fantasiosa...

E dunque è c
omprensibile quanto Napolitano abbia da riflettere su questa decisione difficilissima con così poche possibilità di comprendere quali siano gli umori politici attuali. E quindi come non porgere ad Egli gli auguri di tutto il popolo di cui è presidente? Un popolo che certamente si fida ciecamente di lui e che non ha alcun dubbio sul fatto che in queste ore Napolitano si rinchiuderà in un bunker senza contatti col mondo esterno per evitare STRANE influenze.

Con la coscienza in pace quindi, mondata da ogni sospetto sulle importantissime ed imminenti nomine delle più alte cariche negli enti sottogovernativi italiani così come da ogni sospetto sulle pensioni parlamentari sempre più vicine, certi che la soluzione migliore per questa crisi di governo sarà comunicata a breve dalla Presidenza della Repubblica gli italiani dunque già attendono carponi.

«I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa» (Sòfocle)

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