«Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale»
«La magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere»
(Art. 112 e 104-1° della Costituzione della Repubblica Italiana)
Probabilmente i miei pochi lettori saranno portati a noia nel leggere quanto sopra, poiché forse è ormai prevedibile questo mio vezzo del citare qua e là quel vecchio e desueto testo costituzionale che ormai giace dimenticato sotto cumuli di polvere in qualche pregiato leggio a Montecitorio. Desueto, infatti, poiché nessuno sembra più ricordare i principi, i valori e persino le norme che in esso sono espresse con il loro significato sociale, politico e giuridico.
E' ancora possibile, oggi, credere nella Costituzione e nella sua validità ed applicazione all'interno dei territori all'interno di quello stato che almeno sulla carta si costituisce Repubblica Italiana? E' ancora possibile supporre come valido il principio dell'assenza di ingerenze ed di imposizioni di un potere rispetto ad un altro? E' vero che i quattro poteri costituiti ed estesi di una nazione, la legge, il giudizio, l'ordine pubblico e l'informazione, possono considerarsi legittimamente esercitati in autonomia ed indipendenza reciproca in Italia?
Ed è anche vero che «Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato» come da articolo 67 della nostra cosiddetta Costituzione? I recenti eventi di questi ultimi due giorni non possono evitare di suscitare intimamente nell'animo di ogni cittadino, anche solo lontanamente degno di essere chiamato tale, un forte e stringente dubbio, che inevitabilmente non può a sua volta portare ad altro che ad una risposta negativa.
In Campania sono stati emessi 23 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti esponenti politici dell'UDEUR, partito guidato da Clemente Mastella, ad oggi EX ministro della Giustizia, fra i quali la stessa moglie e cognati e parenti ed amici del Clemente nazionale, in pratica tutti uomini e donne di fiducia del fu ministro Mastella, sull'integrità morale e giuridica dei quali l'onorevole non ha espresso alcun dubbio brandendo anzi la spada della retorica e della sua dotta cultura in difesa di questi. Tanto da dimettersi, il signor ministro, per l'indignazione, per l'offesa, per l'ingerenza di tale cerchia di insulsa gente che addirittura osa emettere dei mandati di cattura interferendo così con i politici.
Sì, perché, a dire del ministro e del parlamento tutto, come confermato dagli scroscianti e ripetuti applausi della sinistra e della destra, del centro e degli estremi più lontani, è una vergogna ed un fatto scandaloso che la magistratura osi addirittura arrestare i parenti di un politico, infatti così come il politico gode dell'immunità parlamentare, anche la famiglia dovrebbe goderne. Ebbene sì, perché qui la vera Casta è la magistratura, e la politica deve correre ai ripari, magari con qualche legge opportuna, una di quelle leggi ad person... anzi nò, volevo dire ad generem: giusto appena uno di quei piccoli, dolci e modesti provvedimenti che ripristinino la castità dello stato e della magistratura, una castità che prenda spunto, per far piacere al cattolicissimo ministro, dai sani valori della famiglia, sì, questa grande e allargata FAMIGGHIA che governa l'Italia.
E non è forse un godere del cuore quando vediamo la commovente solidarietà con cui questa grande famiglia del parlamento si stringe intorno al compunto e commosso ministro? Non è forse commovente vedere come il pio Bondi esprima a nome suo e di tutte le schiere forziste la propria vicinanza con voce quasi rotta dalle "drammatiche e tragiche" parole del ministro dimissionario? Si questa è l'Italia che ci piace, quando coloro che nei candidi salotti di Porta a Porta si presentano come acerrimi avversari politici, si stringono a cerchia per difendersi come consanguinei parenti nel momento del pericolo.
E auguriamo loro quindi che ci riescano a difendersi! Che possano riuscire a combattere i tentacoli della legge, che possano sfuggire all'applicazione della giustizia, che mai debbano conoscere le fredde celle dove altri traditori dello stato devono giacere, che ne escano puliti ed impuniti per il bene della casta classe di questi parvi servitori dello stato, della repubblica, o ancora di più della loro res, poiché ormai è così alto in loro il senso di affezione per questo nostro stato che ne proteggono le istituzioni con indefessa indole, quasi come se queste fossero tutte cellule di un immortale organismo che sfugge alle cicliche leggi della natura, avvinghiandosi, con tutte le sue forze, per la difesa di quelle poltrone riscaldate con tanto coraggio.
Per fortuna (loro) è probabile che essi riescano a difendersi, è probabile che passino indenni la bufera, nonostante la presenza di pochi demoni eversivi come gli esponenti, in ordine di lettura, dell'Italia dei Valori e de La Destra, che uniche e isolate pecore nere hanno avuto il coraggio di dire le cose così come stanno nonostante i mormorii e le occhiate di sbieco dell'intero gregge di ignobili capre!
Sono questi i giorni più duri, in questa allegra orwelliana fattoria degli animali, quando il Romanissimo Napoleone è chiamato a prendere in mano le redini, fosse anche ad interim, nonostante in cuor suo compunto e commosso, lascivo e delicato nel concedere al dimissionario ministro proroghe e pause di riflessione come nemmeno nei più dolci dialoghi tra fidanzatini in crisi. Come evitare di far quindi loro i nostri auguri? Come mostrarsi sordi al languido richiamo del piangente parlamento che ora più che mai ha bisogno del nostro aiuto?
Si mostri quindi unita l'Italia e gridi all'unisono che NO, NON PUÒ ESSER, QUESTA "GIUSTIZIA", UGUALE PER TUTTI! Che sempre vivi restino fra i nostri politici questi valori morali, che essi sempre si dimostrino rispettabili uomini d'onore che mai, a costo di non vedere e non sentire, vogliono mancar di rispetto o vogliono che si manchi di rispetto alla loro FAMIGLIA.
E' ancora possibile, oggi, credere nella Costituzione e nella sua validità ed applicazione all'interno dei territori all'interno di quello stato che almeno sulla carta si costituisce Repubblica Italiana? E' ancora possibile supporre come valido il principio dell'assenza di ingerenze ed di imposizioni di un potere rispetto ad un altro? E' vero che i quattro poteri costituiti ed estesi di una nazione, la legge, il giudizio, l'ordine pubblico e l'informazione, possono considerarsi legittimamente esercitati in autonomia ed indipendenza reciproca in Italia?
Ed è anche vero che «Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato» come da articolo 67 della nostra cosiddetta Costituzione? I recenti eventi di questi ultimi due giorni non possono evitare di suscitare intimamente nell'animo di ogni cittadino, anche solo lontanamente degno di essere chiamato tale, un forte e stringente dubbio, che inevitabilmente non può a sua volta portare ad altro che ad una risposta negativa.
In Campania sono stati emessi 23 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti esponenti politici dell'UDEUR, partito guidato da Clemente Mastella, ad oggi EX ministro della Giustizia, fra i quali la stessa moglie e cognati e parenti ed amici del Clemente nazionale, in pratica tutti uomini e donne di fiducia del fu ministro Mastella, sull'integrità morale e giuridica dei quali l'onorevole non ha espresso alcun dubbio brandendo anzi la spada della retorica e della sua dotta cultura in difesa di questi. Tanto da dimettersi, il signor ministro, per l'indignazione, per l'offesa, per l'ingerenza di tale cerchia di insulsa gente che addirittura osa emettere dei mandati di cattura interferendo così con i politici.
Sì, perché, a dire del ministro e del parlamento tutto, come confermato dagli scroscianti e ripetuti applausi della sinistra e della destra, del centro e degli estremi più lontani, è una vergogna ed un fatto scandaloso che la magistratura osi addirittura arrestare i parenti di un politico, infatti così come il politico gode dell'immunità parlamentare, anche la famiglia dovrebbe goderne. Ebbene sì, perché qui la vera Casta è la magistratura, e la politica deve correre ai ripari, magari con qualche legge opportuna, una di quelle leggi ad person... anzi nò, volevo dire ad generem: giusto appena uno di quei piccoli, dolci e modesti provvedimenti che ripristinino la castità dello stato e della magistratura, una castità che prenda spunto, per far piacere al cattolicissimo ministro, dai sani valori della famiglia, sì, questa grande e allargata FAMIGGHIA che governa l'Italia.
E non è forse un godere del cuore quando vediamo la commovente solidarietà con cui questa grande famiglia del parlamento si stringe intorno al compunto e commosso ministro? Non è forse commovente vedere come il pio Bondi esprima a nome suo e di tutte le schiere forziste la propria vicinanza con voce quasi rotta dalle "drammatiche e tragiche" parole del ministro dimissionario? Si questa è l'Italia che ci piace, quando coloro che nei candidi salotti di Porta a Porta si presentano come acerrimi avversari politici, si stringono a cerchia per difendersi come consanguinei parenti nel momento del pericolo.
E auguriamo loro quindi che ci riescano a difendersi! Che possano riuscire a combattere i tentacoli della legge, che possano sfuggire all'applicazione della giustizia, che mai debbano conoscere le fredde celle dove altri traditori dello stato devono giacere, che ne escano puliti ed impuniti per il bene della casta classe di questi parvi servitori dello stato, della repubblica, o ancora di più della loro res, poiché ormai è così alto in loro il senso di affezione per questo nostro stato che ne proteggono le istituzioni con indefessa indole, quasi come se queste fossero tutte cellule di un immortale organismo che sfugge alle cicliche leggi della natura, avvinghiandosi, con tutte le sue forze, per la difesa di quelle poltrone riscaldate con tanto coraggio.
Per fortuna (loro) è probabile che essi riescano a difendersi, è probabile che passino indenni la bufera, nonostante la presenza di pochi demoni eversivi come gli esponenti, in ordine di lettura, dell'Italia dei Valori e de La Destra, che uniche e isolate pecore nere hanno avuto il coraggio di dire le cose così come stanno nonostante i mormorii e le occhiate di sbieco dell'intero gregge di ignobili capre!
Sono questi i giorni più duri, in questa allegra orwelliana fattoria degli animali, quando il Romanissimo Napoleone è chiamato a prendere in mano le redini, fosse anche ad interim, nonostante in cuor suo compunto e commosso, lascivo e delicato nel concedere al dimissionario ministro proroghe e pause di riflessione come nemmeno nei più dolci dialoghi tra fidanzatini in crisi. Come evitare di far quindi loro i nostri auguri? Come mostrarsi sordi al languido richiamo del piangente parlamento che ora più che mai ha bisogno del nostro aiuto?
Si mostri quindi unita l'Italia e gridi all'unisono che NO, NON PUÒ ESSER, QUESTA "GIUSTIZIA", UGUALE PER TUTTI! Che sempre vivi restino fra i nostri politici questi valori morali, che essi sempre si dimostrino rispettabili uomini d'onore che mai, a costo di non vedere e non sentire, vogliono mancar di rispetto o vogliono che si manchi di rispetto alla loro FAMIGLIA.
«Mi ha fatto piacere vedere in qualche luogo uomini, per devozione, far voto d'ignoranza, come di castità, di povertà, di penitenza» (Michel de Montaigne)
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